Questa area vuole dedicare la dovuta attenzione alla tradizione funebre, sia da un punto di vista storico informativo che da un punto di vista culturale.

La buona formazione del personale adibito al servizio delle imprese funebri necessita anche di un’accurata conoscenza delle diverse tradizioni funebri soprattutto durante l’attuale momento storico in cui è sempre più evidente l’integrazione razziale e culturale.

Occorre conoscere a fondo le esigenze del proprio cliente per poter fornire loro il migliore servizio ed osservare il rispetto religioso e culturale di cui necessitano durante lo svolgimento di un servizio così importante e sensibile come la cerimonia funebre.

I.F.A. Srl si pregia di proporre interessanti spunti ed informazioni circa la storia e le caratteristiche di alcune tra le tante cerimonie funebri esistenti.

Rito Funebre Cattolico

In osservanza con la fede più professata, questo è il rito più diffuso in Italia ed in altri paesi latini. Segue fasi rituali ben distinte ed emotivamente sentite; si vuole che l’estrema unzione che sia l’ultimo sacramento e viene conferito prima del decesso alla persona ancora cosciente attraverso il rito della Comunione da parte di un sacerdote cattolico. La vestizione del deceduto è successiva all’accertamento della morte e viene svolta da personale esperto; solitamente il corpo viene curato e vestito con eleganza per prepararlo alla veglia funebre. A seconda dell’usanza e delle condizioni, la veglia può tenersi presso l’abitazione privata, presso le case funerarie, presso le camere mortuarie degli ospedali o comunque presso ambienti adeguati, dove viene allestito uno spazio di raccoglimento per i visitatori che usano raccogliersi in preghiera attorno al caro estinto. Si recitano preghiere e si offre il proprio saluto baciando il viso della persona defunta. Alcune tradizioni vogliono la copertura degli specchi o che questi siano girati contro la parete. Di grande importanza nel rito cattolico sono gli addobbi floreali che rappresentano simbolicamente la bellezza transitoria e la partecipazione emotiva delle persone a tale momento. La Messa da Requiem è la precisa celebrazione di preghiere religiose svolte in chiesa il giorno del funerale. Aspetti tipici del rito del funerale sono il grave suono delle campane che invitano a radunarsi per il triste evento ed il trasporto seguito dal corteo. Anche l’abbigliamento del sacerdote rispetta il momento: l’abito ecclesiastico è nero decorato con una sciarpa viola; anche i familiari vestono in modo sobrio. Si prega affidando l’anima alla benevolenza di Dio perché venga accolta in Paradiso, il sacerdote chiede l’assoluzione da ogni peccato compiuto in vita, benedice la bara con acqua santa e poi con dell’incenso al termine della cerimonia. Nel rito cattolico il defunto può essere sepolto o cremato solo in luogo consacrato ed è il corteo funebre ad accompagnare il caro estinto presso il cimitero. Il sacerdote ha il compito di conferire ancora la benedizione prima della sepoltura. Un tempo il rito cattolico prevedeva maggiori restrizioni durante il periodo del lutto come ad esempio l’obbligo di indossare abiti neri per la moglie; in alcune regioni italiane l’abito nero per la vedova è ancora una tradizione molto osservata, ma in linea di massima si può dire che attualmente il lutto rappresenti più che altro un sentito momento di partecipazione emotiva e psicologica da parte dei familiari e degli amici che cercano di dare sostegno e conforto alle persone più toccate dalla perdita del proprio caro. La ricorrenza della morte del defunto può essere ricordata ogni anno attraverso la messa di suffragio.

Rito Funebre Cinese

Il lutto nella tradizione cinese riscontra numerose differenze che dipendono proprio dalla vastità della Cina che cambia usanze, religione e aspetti culturali da regione a regione; da i primi anni ’50 anche la tradizione cinese ammette la cremazione. Tuttavia la cerimonia funebre è sicuramente predominata dal tema della superstizione e da antichi rituali rigorosamente celebrati che variano a seconda delle cause di morte della persona, dell’età, dello stato civile e della posizione sociale. Sicuramente i riti maggiormente dettagliati sono quelli dedicati agli anziani che godono di grande rispetto da parte della famiglia la quale si fa carico di tutte le spese. Il fattore monetario è molto importante nella tradizione cinese perché rispecchia l’appartenenza del defunto ad una classe sociale più o meno alta e la maggiore ricchezza permetterà anche una più lunga esposizione della salma. La veglia è pubblica, viene allestita sperando nel maggior numero di visitatori possibili che sono tenuti a lasciare offerte anche economiche alla famiglia. Il volume delle offerte e la quantità di cibo a disposizione sull’altare conferiscono importanza e rispetto alla persona estinta ed alla cerimonia. Un particolare da non sottovalutare riguarda i casi di decesso di bambini e di adulti non sposati per i quali non sono previsti funerali pubblici ma cerimonie silenziose aperte solo ad i parenti più stretti. Anche l’iconografia sacra è un aspetto molto importante nelle cerimonie cinesi; statue ed immagini sacre delle divinità sono molto richieste ed è usanza coprirle con carta rossa per proteggerle dall’energia dell’estinto. Gli specchi vengono rimossi perché si crede che il riflesso del cofano possa trasmettere sventure alla famiglia. Il corpo viene curato, pulito, ricoperto di talco, ben vestito, rigorosamente con scarpe ai piedi. Si usa anche il trucco per le donne e si bruciano gli abiti che appartenevano alla vita terrena. Il volto viene coperto con un panno giallo ed il corpo con uno di colore blu. Fiori, regali e fotografie vengono collocati vicino alla testa e le corone vicino alla bara. L’osservanza più antica del rito funebre cinese prevede che si celebrino rituali per 49 giorni e si preghi ogni 7 giorni. La famiglia osserva il lutto indossando abiti sobri e mai di colore rosso, non sono ammessi accessori e gioielli. La grande superstizione della cultura cinese prevede momenti espiatori come il pianto ed il coro funebre ed il gioco d’azzardo durante la veglia per ridurre il dolore della scomparsa. La bara viene chiusa solo quando i lamenti dei canti e dei pianti abbiano raggiunto un elevato picco dato che si crede che proprio in quel momento l’anima abbia abbandonato il corpo. In alcune circostanze si usa celebrare anche con fuochi d’artificio o il lancio degli aquiloni. Il corteo funebre si sposta molto lentamente e, se è presente, è capitanato dal figlio maggiore. Anche la sepoltura contempla momenti superstiziosi secondo i quali i familiari ed i presenti in genere devono girarsi di spalle per evitare sventure. Fuori dalla casa del defunto viene collocata una lapide rossa con un’iscrizione ed i parenti sette giorni dopo dalla cerimonia si raccolgono nelle proprie camere perché si pensa che in questo giorno lo spirito torni a far visita alla sua casa; sul pavimento dell’ingresso viene sparsa della farina per rilevare la visita.

Rito Funebre Indù

Nella cultura Indù si crede nella reincarnazione, per cui la morte è considerata solo una temporanea sospensione durante la quale l’anima riorganizza la sua energia per riorganizzarsi in un altro ciclo vitale. La morte è quindi un passaggio, un gradino che viene salito verso il raggiungimento di uno stato di completezza e perfezione. Molto usati sono i riti della cremazione perché questo consente all’anima di ritornare più facilmente ai suoi elementi essenziali che sono acqua, aria, fuoco ed etere. Per i bambini ed i maestri spirituali è prevista la sepoltura o, se il funerale si svolge in India, i corpi vengono affidati al fiume Gange. La cremazione secondo la cultura Indù deve avvenire il giorno stesso della morte. Il corpo viene lavato con pasta di sandalo e adornato con gli oggetti a lui cari in vita. Anche nel rito indù si usa bruciare incenso durante il corteo di accompagnamento al crematorio, dove si decora ulteriormente il defunto con ghirlande di fiori e si leggono le sacre scritture dei Veda. In india la cremazione avviene formando proprio una pira di legno e maggiore è la quantità di legname impiegata tanto più importante è lo stato sociale della famiglia dell’estinto. I figli maschi si radono i capelli e le donne nei giorni successivi si occuperanno di cucinare palline di riso da offrire al defunto. Il cibo svolge un ruolo protagonista nei riti indù infatti al quindicesimo giorno della scomparsa viene anche organizzato un pasto commemorativo per parenti ed amici.

Rito Funebre Protestante

La cultura protestante include diversi orientamenti religiosi e più precisamente i Pentecostali, i Luterani, I Valdesi, i Metodisti, i Presbiteriani e gli Evangelisti. Dalla presenza di numerosi gruppi religiosi appartenenti al ceppo protestante si intuisce che le sfumature nella ritualità funebre siano varie. Predomina una concezione più semplice del lutto e poco restrittiva; si tende ad assecondare ampiamente la volontà della famiglia e del defunto con grande libertà senza attenersi troppo ad antiche tradizioni. Non si richiede un rigoroso abbigliamento nero purchè ci si presenti in modo decoroso e rispettoso alla cerimonia, molto viene lasciato al buon senso di ciascuno e si presta molta più attenzione alla partecipazione emotiva che alle regole formali. Non sono previsti né l’estrema unzione né il culto dei morti e quindi non si celebrano neanche messe di suffragio. La cerimonia si può svolgere in chiesta, nell’abitazione privata o presso il cimitero. Non ci sono particolari divieti circa le forme di sepoltura, alcuni scelgono la cremazione o di seppellire l’estinto nei luoghi consacrati od anche in altri territori purchè la legislazione del paese di riferimento lo permetta. Fiori e regali e beneficienza sono molto ben accettati così come l’organizzazione del banchetto commemorativo dopo la cerimonia, che viene offerto ai partecipanti.

Rito Funebre Ebraico

I riti ebraici differiscono tra di loro a seconda dell’appartenenza al ceppo ortodosso, al gruppo più conservatore o a quello riformato; tuttavia tutte le cerimonie sono accomunati da elementi peculiari ed universali. Intanto la fede è sicuramente molto sentita e si crede nel passaggio verso un mondo ultraterreno sotto la benevolenza e l’amore di Dio purchè si sia vissuta la propria vita terrena in modo etico.E’ il rabbino a svolgere la funzione e viene contattato direttamente dalla famiglia del defunto.Il corpo non può mai essere lasciato solo fino al momento della sepoltura in segno di rispetto. La preparazione prevede che la persona venga pulita, vestita con un sudario bianco e che un foglio venga posto sul volto. La sepoltura avviene entro 24 ore dalla scomparsa per mantenere l’integrità e la sacralità del corpo. Non esiste nel rito ebraico una ritualità diversa per le classi sociali di appartenenza dato che la fede impone che al momento della morte si venga considerati tutti uguali e che beni materiali e ricchezze perdano di valore; anche la bara e gli ornamenti per la sepoltura sono solitamente di aspetto molto spartano e semplice. Nella cultura ebraica non sono consentiti la cremazione e l’imbalsamazione , pertanto la sepoltura può avvenire solo nella terra; tuttavia è noto come sia stia diffondendo la cerimonia di cremazione anche nella cultura ebraica, argomento questo molto dibattuto da i più conservatori. Durante la cerimonia viene letto un memoriale ed i familiari più stretti strappano una parte dei loro abiti come segno di profondo dolore. Al termine del funerale ci si lava le mani come simbolo di purificazione e di enfasi della vita. Il lutto per i familiari più stretti dura sette giorni e si chiama “Shivah” ( in ebraico significa “sette”), occorre restare a casa pregando fino al mattino dell’ultimo giorno. Il conforto è vissuto più come un momento di ascolto e di rispetto in cui far sentire la propria vicinanza più che come un momento per parlare o di sfogo. Gli Ebrei residenti all’estero richiedono in genere la sepoltura presso cimiteri ebraici, di cui in Italia esiste una precisa lista, o in aree separate dei cimiteri appositamente adibite a questa religione.

Ritualità nel Buddismo

È molto praticata la cremazione come mezzo per liberarsi facilmente dai resti umani e ricongiungersi con l’essenza del mondo ed anche perché lo stesso Buddha fu cremato nel VI secolo a.C.. Alcuni riti tibetani prevedono invece che il corpo venga lasciato alle acque di un fiume o che sia offerto in pasto ad animali selvaggi. In altre regioni, come il Sikkim e l’Himalaya, la morte è considerata come un processo naturale per il quale non è prevista nessuna manifestazione eccessiva di dolore durante le cerimonie funebri.

Cerimonia Funebre nel Credo Ortodosso

Nelle fede Ortodossa il lutto è un grave momento di dolore che coinvolge non solo la famiglia ma l’intera chiesa, per cui è prevista una cerimonia particolarmente articolata e sentita dove inni e preghiere evidenziano la gravità della morte ma anche la resurrezione di Cristo che simboleggia la vittoria sul potere della morte. Il funerale segue lo svolgimento di tre funzioni che sono la veglia chiamata Trisagio, la cerimonia religiosa in chiesa che vuole la celebrazione della Divina Liturgia e l’addio al defunto al momento della sepoltura in cui si ripete anche il Trisagio. La preparazione a questo rito funebre è forse una delle più articolate tra le culture internazionali; la salma viene composta con cura su di un catafalco ed è fondamentale che questo sia direzionato verso il lato più orientale della camera ardente, con il capo del defunto rivolto verso est. Sulla parete appena dietro la testa del defunto si colloca in genere un’immagine sacra in stile bizantino. Le decorazioni come paraventi e drappi funebri devono essere di colore rosso se ci si trova nel tempo ordinario dell’anno liturgico e di colore bianco durante la Pasqua, anche gli omaggi floreali devono rispettare le colorazioni previste dalla religione. Una particolarità fondamentale riguarda l’illuminazione che deve essere solo naturale, a fuoco vivo; pertanto suggeriamo agli addetti del settore di fornire solo candelieri e lampade alimentate da luce naturale e di allestire il veicolo funebre in modo da evitare ogni illuminazione elettrica. La veglia funebre richiede una presenza costante di persone che molto spesso si alternano in delle letture, per le quali deve essere approntato un leggio. Anche il cofano deve rispettare determinati requisiti, in genere si scelgono bare di legno semplice dato che vi è l’obbligo di interramento. Inoltre il coperchio deve riportare l’incisione di una croce attorniata da IC XC IC XC, sigla che in greco indica la scritta “ Iesus Xristos Nika”, ovvero “ Gesù Cristo vince”. I crocifissi vengono posizionati al centro e devono essere semplici croci privi della figura del Signore, dato che non sono ammesse in questo credo immagini tridimensionali perché sono considerate un rimando al Paganesimo. I fianchi del feretro riportano nella tradizione alcuni passi del Vangelo Secondo Giovanni ,come GV Cap 11 vv.23-27 “ Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me anche se muore vivrà, chiunque viva e creda in Me non morirà in eterno”. Inoltre si usa coprire il cofano con un velo in cui sono raffigurate le scene di morte e di resurrezione del Cristo. L’operatore funebre deve ricordarsi di non avvolgere la salma con l’imbottitura perché non si sovrapponga con la copertina elegante con cui viene velato il corpo.

L’islam nella ritualità funebre

Ci sono pochissime Imprese Funebri in Italia che si dedicano esclusivamente a questo culto. Secondo la tradizione islamica la morte è un momento di passaggio alla vera vita che consentirà allo spirito di progredire. Il momento della morte va vissuto con atteggiamento dignitoso e senza troppa esternazione del dolore. Il pianto è consentito purchè si evitino manifestazioni del sentimento più forti come gridare, strapparsi i vestiti, dire cose contrarie alla fede. La disperazione è segno di poca fede in Dio. Nel credo islamico le intenzioni sono considerate molto più importanti delle azioni compiute. Allah, Dio, è considerato misericordioso, accetta il pentimento prima della morte e si occupa di ricompensare le anime in base a come si è comportata in vita. Più persone si recano a portare omaggio al defunto, più l’anima di questo sarà ricompensata da Dio. Il rito islamico prevede che al defunto vengano chiusi gli occhi e bloccate le mascelle immediatamente dopo la morte. Inoltre i debiti del defunto devono essere saldati utilizzando il denaro del defunto o chiedendo ai parenti di contribuire se il denaro non è sufficiente. La preparazione della salma procede con il suo lavaggio da parte dei familiari o degli amici o da parte di membri della comunità religiosa se la famiglia non è presente. Solo persone dello stesso sesso del defunto possono occuparsi di preparare il corpo al funerale, sistemandolo su una superficie piana e lavandolo in modo da togliere ogni impurità, esercitando pressione sullo stomaco in modo da agevolare l’espulsione di liquami residui. Il lavaggio deve essere effettuato un numero dispari di volte, l’ultima volta si aggiungono canfora e qualche profumo. Al termine di questa procedura il corpo viene avvolto in un sudario bianco fatto da cinque lenzuoli per le donne e da tre per gli uomini. La regola fondamentale alla base del rito funebre prevede che il corpo venga sepolto il giorno stesso della morte, tuttavia per i defunti di religione islamica residenti all’estero, si applicano le leggi previste dal paese ospitante. In Italia quindi, anche per il rito islamico, si applicano le leggi italiane che regolamentano la sepoltura. La Salatul Janazah è la preghiera collettiva che viene recitata dai fedeli presenti alla cerimonia funebre con cui si chiede il perdono per i peccati del defunto. Dopo la preghiera funebre il defunto viene trasportato al cimitero musulmano. I musulmani non possono essere sepolti nei cimiteri di non musulmani. La tradizione islamica predilige funerali modesti e rispettosi, rifiuta l’ostentazione e generalmente non richiede lapidi o mausolei. Non si usa mettere la foto del defunto sulla tomba e persino le bare non vengono utilizzate se la legge locale lo permette. Il periodo di lutto per i parenti più stretti è di tre giorni; si ricevono visite di cordoglio e vanno evitati abiti decorativi e monili. Per le vedove il lutto segue una disciplina particolare: 4 mesi e 10 giorni durante i quali la donna non può uscire di casa e risposarsi.